LR 23/2012 - Assistenza in strutture di ricovero intermedie

Art. 10 - Schede di dotazione territoriale dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie.

1. La Giunta regionale approva, in conformità a quanto previsto dall’articolo 1, comma 3, sentita la competente commissione consiliare, che esprime parere obbligatorio (18) contestualmente alle schede di dotazione ospedaliera, al fine di rendere omogenea la prevenzione, l’assistenza e la cura nel proprio territorio e per garantire la continuità dell’assistenza e delle cure, le schede di dotazione territoriale delle unità organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie da garantire in ogni azienda ULSS, tenendo conto dell’articolazione distrettuale, della distribuzione delle strutture sul territorio regionale nonché dell’accessibilità da parte del cittadino. (19) 
2. Le schede di dotazione territoriale contengono anche la previsione delle strutture residenziali e semiresidenziali sanitarie e socio-sanitarie. 
3. Sono fatte salve le specificità del territorio bellunese, del polesine, delle aree montane e lagunari, delle aree a bassa densità abitativa, in conformità a quanto previsto dall’articolo 15 dello Statuto.


Allegato A

(...)


Assistenza in strutture di ricovero intermedie
[Estratto dal paragrafo 3.1.3 dell'Allegato A della LR 23/2012.]

Si configura come obiettivo strategico regionale lo sviluppo dell’assistenza intermedia, attivando strutture di ricovero temporaneo in grado di accogliere i pazienti per i quali non sia prefigurabile un percorso di assistenza domiciliare e risulti improprio il ricorso all’ospedalizzazione o all’istituzionalizzazione. Posta, infatti, come scelta da privilegiare il mantenimento del paziente al proprio domicilio, qualora lo stato di salute ed il contesto familiare non lo consentano, l’inserimento in queste strutture può rappresentare l’alternativa comunque temporanea.

In tale ambito si individuano, in particolare, due specifiche unità di offerta.

- Ospedale di Comunità

Per Ospedale di comunità si intende una struttura di ricovero intermedia, inserita nella rete dei servizi dell’assistenza territoriale, con una dotazione minima di 15 posti letto, rivolta:
  • a malati affetti da patologie croniche che periodicamente necessitano di controlli o terapie particolari e che non possono essere efficacemente seguiti a domicilio; 
  • a persone che, a seguito di malattie acute o evolutive, necessitano di terapie difficilmente erogabili a domicilio;
  • a malati che abbisognano temporaneamente di cure palliative e che non possono essere adeguatamente seguiti a domicilio. 
Si caratterizza per un ricovero di breve durata (indicativamente di 30 giorni), senza alcuna compartecipazione alla spesa da parte dell’assistito.

La gestione clinica di ogni singolo paziente è affidata alla medicina di famiglia, la responsabilità organizzativa gestionale ad un medico coordinatore individuato dal Direttore della funzione territoriale.

L’accesso potrà avvenire dal domicilio o dalle strutture residenziali su proposta del medico di famiglia titolare della scelta, dai reparti ospedalieri o direttamente dal pronto soccorso. L’UVMD definisce, entro 7 giorni, il Progetto Assistenziale Individualizzato.

L’assistenza sarà garantita nelle 24 ore dal personale infermieristico ed addetto all’assistenza, dai medici di continuità assistenziale e dai medici di famiglia. Presso l’Ospedale di comunità potrà trovare collocazione anche una delle sedi della Continuità Assistenziale.

La puntuale definizione dei criteri sopra esposti, relativamente all’attivazione di tali strutture e per i moduli assistenziali, avverrà con linee guida regionali che terranno conto delle realtà assistenziali nei diversi contesti di riferimento. Ciò determinerà anche una valutazione dei costi e delle modalità per la loro copertura.

In riferimento alla revisione della L.R. n. 22/2002, andranno definiti i requisiti minimi di autorizzazione e di accreditamento di tale struttura per l’esercizio dell’attività specifica.

Ciascuna Azienda ULSS definirà, conformemente agli indirizzi regionali, un proprio regolamento di Ospedale di comunità.

Posto che il modello organizzativo prevede l’afferenza dell’Ospedale di comunità al Distretto, la sua sede fisica potrà essere opportunamente allocata anche presso presidi ospedalieri riconvertiti e/o presso strutture residenziali (Centri di Servizio).

Rappresenta, pertanto, un obiettivo della programmazione regionale l’estensione graduale della rete degli Ospedali di comunità su tutto il territorio regionale, secondo modelli funzionali alle caratteristiche locali ed ai bisogni emergenti.


- Unità Riabilitativa Territoriale (URT)

La URT è una struttura di ricovero intermedia i cui obiettivi assistenziali si esplicano in:
  • assistenza socio-sanitaria di base ed assistenza sanitaria specialistica eventualmente necessaria;
  • conservazione dello stato di equilibrio raggiunto, compatibile con l’eventuale menomazione rimasta, per prevenire aggravamenti e decadimento funzionale; 
  • riabilitazione globale dell’autonomia psico-fisica con lo scopo di ottenere un recupero mirato al rientro al domicilio. 
Si caratterizza per un ricovero di media durata (indicativamente di 60 giorni), con relativa compartecipazione alla spesa, relativa alla quota alberghiera, da parte dell’assistito nella misura definita da specifici provvedimenti regionali.

L’assistenza sarà garantita nelle 24 ore dal personale infermieristico e dagli operatori socio-sanitari, oltre che da una adeguata assistenza medica.

Posto che il modello organizzativo prevede l’afferenza della URT al Distretto, la sua sede fisica potrà essere opportunamente allocata anche presso presidi ospedalieri riconvertiti e/o presso strutture residenziali (Centri di Servizio).

Rappresenta, pertanto, un obiettivo della programmazione regionale la valorizzazione del ruolo della URT nella rete assistenziale territoriale, al fine di evitare una permanenza inappropriata in ambito ospedaliero, un precoce o improprio ricorso all’istituzionalizzazione, in particolare per la persona anziana, favorendo invece il rientro al domicilio.